venerdì 19 novembre 2010

The Social Network, ovvero come mangiarsi le mani pensando "ci potevo arrivare anch'io"

Attenzione! Questo post non contiene trama.

Sono partita con molte aspettative su questo film. Soprattutto perché il trailer era sufficientemente brutto da convincermi che valesse la pena vederlo. Inoltre, la critica ne parlava bene e la massa non se lo filava di striscio. Nonostante l'argomento fosse intrigante. Il regista, poi, è uno dei miei preferiti in assoluto. David Fincher. Quindi presupposti buoni, buonissimi. Ed è davvero bello non rimanere delusi.

La storia è nota, l'ultimo sfigato di una prestigiosa università americana ha un'intuizione geniale. Il problema è che la realizza rubacchiando qua e là ciò che gli serve. Ecco, questa più che essere la vicenda di come Mark Zuckerberg inventò il social network più famoso del mondo, è la vicenda di chi venne coinvolto in questa invenzione, chi fu derubato(e si vendicò) e chi ne approfittò(e ne gode ancora). La sceneggiatura di una storia di questo calibro, che contiene in partenza tutti gli elementi che interessano al pubblico(soldi-sesso-tradimenti) si scrive con la mano sinistra, tanto per citare il mio professore della scuola di giornalismo. Detto questo, i dialoghi sono brillanti e cinici come solo in un film possono essere. I personaggi ben definiti e gli attori credibili, due tra tutti: Jesse Eisenberg che riesce a mantenere la stessa espressione da pesce lesso di Mark per tutto il film, e un Justin Timberlake inaspettato e sorprendente.
La fotografia è lo specchio della trama: toni freddi, cupi, uso del verde e del blu. L'atmosfera è perfetta. Ed è la cura dei particolari ciò che rende questo un film da vedere. La sequenza della gara di canoa, poi, un capolavoro.
So che a molti può non piacere ma quando mi innamoro di un film sono così, totalmente priva di obiettività. Ve ne farete una ragione. Quindi, andate a vederlo perché merita davvero. Anche solo per farsi un'idea su come è nato il luogo in cui passiamo la maggior parte delle nostre giornate. E su quanti soldi si sia fatto quel grandissimo sfigato di Zuckerberg, mangiandoci le mani mentre pensiamo:"Cazzo! Ci potevo arrivare anch'io!".

Bisous,
Marta


6 commenti:

  1. Il trailer è figo, altrochè!

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  2. bah, ti dirò, il trailer non mi ha convinta. Non si capisce niente, non illustra bene il film. La fotografia è bellissima anche lì ma sta di fatto che non è stato così convincente da trascinare le folle al cinema. Spero che i buoni pareri della critica stimolino la gente ad andare a vederlo perché merita.

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  3. Coach ha ragione, il trailer è figo! L'ho visto solo una volta nell'attesa che iniziasse Inception e immediatamente ho deciso che sarei andata a vederlo. Quindi non direi che è un brutto trailer, ma solo che è un trailer che viene colto da persone un pò più acute a cui non servono sparatorie o grandi gnocche per essere trascinate al cinema. Detto questo, la critica se la filano poche persone, che si affidano di più al passaparola: nessuno è andato a vederlo perchè in realtà nessuno ha capito di cosa parlava quel film, quindi non c'è stato passaparola. E nessuno è andato a vederlo.
    Mentre aspettavo di entrare in sala, la ragazza addetta a staccare il biglietto, che quindi lavora al cinema ogni fine settimana, mi ha detto "ah, the social network? e di cosa parla?"
    Probabilmente se si fosse chiamato semplicemente "FACEBOOK" a caratteri cubitali avrebbe sbancato il botteghino.

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  4. Ma è proprio questo che intendo quando dico che il trailer è brutto, lungi da me dire che non fosse girato bene o che non affascinasse ma, e l'hai detto tu, non passa il messaggio, non si capisce di cosa parla, non c'è stato passaparola. ed è a questo che dovrebbe servire un trailer, invogliare il pubblico.
    Quanto al titolo, non si chiama facebook semplicemente perché Zuckerberg non ha apprezzato, né tantomeno autorizzato, il libro dal quale il film è tratto(che per la cronaca è essenzialmente la storia raccontata dal punto di vista di Eduardo).
    E poi, chissenefrega se non ha sbancato il botteghino, quello lasciamolo fare a filmacci come Inception.

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  5. Ciao!
    Inizio col chiederti scusa. Magari da questo post ti sembrerò un po' sfacciata...
    Ti ho trovata tramite un po' di navigazione partendo dal sito del LabIulm.
    Vorrei chiederti qualche informazione sul Master. Ho in mente di presentar domanda di ammissione, e vorrei avere qualche indicazione. Se tu potessi aiutarmi, mi daresti di immenso aiuto! Se preferisci cestinare la mia richiesta, nessun problema!
    Scusami ancora! Spero di non averti infastidito.
    Silvia

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  6. Silvia, in particolare cosa vuoi sapere?

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